Il Lazio incontra la Basilicata e la Puglia: parlano le imprese di costruzione

di Redazione OAR

Due scenari divergenti a confronto sulle strategie – presenti e future – per il governo del territorio. Da una parte, un percorso di definizione avviato verso una nuova legge in materia di architettura, urbanistica e paesaggio. Dall’altra, una situazione in stallo e “destabilizzata” per quanto riguarda la normativa in ambito edilizia e pianificazione, ma con una buona notizia per i progettisti che lavorano per la Pa, grazie all’approvazione di una legge per la tutela delle prestazioni professionali.

Sono le fotografie che emergono da un primo sguardo sulla disciplina, in vigore o in via di definizione – in materia di trasformazione delle città e del territorio -, rispettivamente, in Puglia e in Basilicata: saranno queste le due regioni al centro del nuovo appuntamento con il ciclo di incontri promosso dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia per raccontare “leggi, normative, procedure, opportunità sociali e abitative” delle diverse regioni italiane (qui l’articolo sul primo appuntamento: https://ordine.architettiroma.it/attivita-ordine/lazio-calabria-dialogo-alloar-al-via-un-tavolo-di-confronto-permanente-con-le-migliori-esperienze-dei-territori/), con l’obiettivo di avviare un percorso comune che inquadri il progetto di architettura come motore di crescita e di sviluppo del nostro Paese e nelle sue differenti realtà territoriali, culturali e professionali.

“Il Lazio incontra la Basilicata e la Puglia” è l’evento in programma per il prossimo 27 febbraio (dalle ore 9.00), a Roma, presso la Casa dell’Architettura: nell’attesa abbiamo sentito le imprese di costruzione, rappresentate da Nicola Bonerba e Vincenzo Auletta – presidenti, in ordine, di Ance Puglia e Ance Basilicata (entrambi relatori al convegno) – anticipando qualcuno dei temi che tratteranno nel corso dei loro interventi.

Una nuova legge per la Puglia

Secondo il numero uno dei costruttori pugliesi, basta una semplice considerazione a descrivere la situazione sul territorio negli ultimi anni: “Nonostante l’impegno a livello regionale, a partire dalla legge 21/2008 sulla rigenerazione urbana, lo scenario pugliese risulta in buona parte paralizzato dal blocco degli strumenti urbanistici vigenti, da parte del Piano paesistico territoriale (Pptr), in attesa del varo dei piani urbanistici generali (Pug), che però hanno adottato meno di 40 su 258 comuni”. Qualcosa, ammette però Bonerba, si sta muovendo: “la Regione – afferma – sta tentando di impostare la cosiddetta legge sulla “bellezza” che dovrebbe essere una sorta di vademecum per gli interventi necessari a ridisegnare il territorio. Come costruttori siamo sensibili al tema della limitazione del consumo di suolo e non crediamo che il territorio debba essere per forza edificato. Siamo convinti, però, che occorra trovare strumenti efficaci di rigenerazione dell’esistente. Contiamo che la legge in discussione si occupi di questo, tenendo conto della disomogeneità del nostro territorio”.

I casi virtuosi secondo Ance

Qualche esempio virtuoso da cui prendere spunto c’è, come ricorda lo stesso Bonerba: “Saremmo molto soddisfatti – dice – se la nuova legge ripercorresse la strada intrapresa con i piani integrati per la riqualificazione delle periferie (Pirp). In particolare di quelle esperienze che hanno visto partire alcune interessanti opere di ricucitura”. Casi positivi, secondo Ance Puglia, sono quelli – a Bari – dei Pirp “Japigia”, quartiere nei pressi del litorale, e San Marcello”, su area connotata da edilizia residenziale pubblica fortemente degradata. “Si tratta – sottolinea il presidente – di interventi giunti al 75-80% di avanzamento, che hanno permesso di riqualificare aree complesse. Certo, resta il nodo dei tempi di attuazione, che va risolto: i piani sono stati attivati nel 2007 e ci sono voluti tre anni solo per emettere le graduatorie”.

Per sbloccare la situazione, conclude Bonerba, “dobbiamo fare squadra, anche con i progettisti con il quali c’è grande sintonia, a partire dall’utilizzo dei concorsi. Come avvenuto nel caso del lungomare di Bari”. Il riferimento è al concorso internazionale di idee per la riqualificazione dell’area costiera e periferica situata nella zona a sud-est di Bari, la cui graduatoria è stata pubblicata lo scorso 6 febbraio (bando su concorrimi.it).

Basilicata, più garanzie per i professionisti

La Basilicata, invece, è una delle Regioni che (dopo la Calabria) ha approvato, di recente, una legge in materia di tutela delle prestazioni professionali, subordinando – nel caso di incarichi da parte della pubblica amministrazione o società a partecipazione pubblica – la chiusura delle procedure tecnico-amministrative (rilascio dell’atto autorizzativo) al pagamento dell’attività svolta dai professionisti. “Si tratta di un passo in avanti importante – commenta il presidente di Ance Basilicata, Vincenzo Auletta -, sopratutto in una fase di restrizione del mercato come quella attuale, per riconoscere il giusto valore alla professionalità, spesso poco tutelata, soprattutto da parte delle Pa”.

Una situazione da sbloccare

Sul fronte della normativa in materia di edilizia, tutela del territorio e pianificazione, invece – continua – “la situazione è cristallizzata. La legge regionale 23 del 1999 ha dato vita a una serie di interventi a macchia di leopardo, creando difficoltà e destabilizzazione nella gestione del territorio in termini di programmazione e tempistiche, con i piani operativi approvati in molti casi, come a Potenza, oltre tempo massimo. Anche il cosiddetto piano casa, la cui attuazione è stata resa permanente, ha sbloccato una serie di attività di piccola dimensione, ma ha generato anche abusi”.

La pianificazione, invece, “deve essere chiara e definita per tutti – rimarca Auletta – e non può creare vantaggi o svantaggi legati a modo di operare e interpretazioni. Altra criticità, su Potenza e non solo, è l’utilizzo di interventi straordinari, da riqualificazioni urbane a piani città/periferia, che hanno dato impulsi su alcune aree lasciando indietro altre. Non si deve operare secondo una logica di emergenza: in questo mondo si destabilizzano gli investimenti degli imprenditori”.