Manovra, Architetti Roma: ‘Stop a Centrale Progettazione OO.PP.’ ‘Governo riveda scelta’

 

MANOVRA, ARCHITETTI ROMA: ‘STOP A CENTRALE PROGETTAZIONE OO.PP.’

‘Governo riveda scelta’

#COMUNICATO STAMPA

 

L’Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori Conservatori di Roma e provincia si unisce all’appello del CNAPPC e invita tutti gli Ordini provinciali a mobilitarsi per bloccare la “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche”, che provocherebbe notevoli danni non solo a tutte le professioni tecniche ma si porrebbe anche in netto contrasto con la politica del CNA e dell’OAR sul rilancio dei concorsi di progettazione come strumento a disposizione dell’Amministrazione Pubblica per valorizzare le competenze dei professionisti e promuovere la qualità delle opere di architettura.

La nuova struttura pubblica è prevista dal Governo nel Ddl di Bilancio 2019, in queste ore in discussione in Parlamento, ed è “un centro di competenze specifico per la progettazione tecnico-economica” che, avvalendosi di un organico di circa 300 operatori, ancora da assumere, con profilo prevalentemente tecnico, sarà in grado di “offrire servizi di assistenza tecnica e di assicurare standard di qualità per la preparazione e la valutazione dei progetti da parte delle amministrazioni pubbliche centrali e periferiche”.

Secondo le intenzioni dell’Esecutivo, la cosiddetta “offerta di servizi” riguarda le attività di Progettazione, Direzione Lavori e Collaudo come definite dall’art. 23 del Codice degli Appalti, vale a dire tutte le attività professionali svolte prevalentemente dai liberi professionisti e dalle società di ingegneria, che operano a supporto della Pubblica Amministrazione, apportando qualità e competenza nella progettazione e realizzazione delle opere pubbliche.

Quanto previsto va, quindi, in direzione diametralmente opposta rispetto alle richieste di liberi professionisti perché, unificando all’interno della PA la funzione programmazione e controllo, essenziali della PA stessa, con quelle della Progettazione e Direzione Lavori, si creano i presupposti per un duplice svantaggio: un cortocircuito normativo tra controllore e controllato e un drastico impoverimento di quei processi di innovazione tecnologica e procedurale che scaturiscono dall’attività concorrenziale tra professionisti nell’ottica dell’offerta qualitativamente migliorativa.

L’Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori Conservatori di Roma e provincia sin da ora intende farsi promotore di un documento congiunto dove viene espresso il forte dissenso da parte di tutti gli ordini della Rete delle Professioni a tale iniziativa, proponendo di contro l’utilizzo dei fondi da stanziare (100mln di euro per ogni anno, a partire dal 2019) per informatizzare e digitalizzare gli apparati delle PA, incrementando al contempo la formazione continua dei tecnici della P.A.