Sono un professionista a partita iva. vorrei sapere se, a fronte di un pagamento regolare della società a cui faccio consulenza, essi possono esigere da me, non solo la regolarità giornaliera della mia presenza ma anche la puntualità.
grazie
Gli indici di subordinazione sono: la retribuzione fissa mensile in relazione sinallagmatica con la prestazione lavorativa; l’orario di lavoro fisso e continuativo; la continuità della prestazione in funzione di collegamento tecnico organizzativo e produttivo con le esigenze aziendali; il vincolo di soggezione personale del lavoratore al potere organizzativo, direttivo e disciplinare del datore di lavoro, con conseguente limitazione della sua autonomia; l’inserimento nell’organizzazione aziendale.
Secondo il consolidato orientamento della Corte di Cassazione, l’elemento essenziale di differenziazione tra lavoro autonomo e lavoro subordinato consiste nel vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro, da ricercare in base ad un accertamento esclusivamente compiuto sulle concrete modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.
Affinché si possa accertare giudizialmente la subordinazione è necessario provare, in giudizio, l’effettiva sussistenza degli indici sopra descritti con particolare rilevo rispetto all’elemento dell’eterodirezione..
Comunque, in generale, deve ritenersi illegittimo il comportamento del committente che chieda al collaboratore a partita IVA , esercitando così un potere direttivo volto a limitarne l’autonomia, di garantire la presenza e – soprattutto -di rispettare un orario di lavoro.
Naturalmente, per potere ribadire una simile affermazione rispetto al caso di specie, occorrerebbe approfondire quali siano le concrete e quotidiane modalità di svolgimento del rapporto di lavoro.
Con i migliori saluti
Avv. Francesco Ghera