Archivi per l’architettura: un patrimonio da tutelare

Primo incontro organizzato dall’OAR dedicato alle fonti archivistiche a Roma - Obiettivo digitalizzazione

di Redazione OAR

“Gli archivi per l’architettura hanno una importanza strategica per la nostra professione e per l’intero sistema culturale. Raccontano la storia dei luoghi e delle loro trasformazioni nel tempo. E’ necessario, però, mettere a sistema questo patrimonio: smaterializzarlo, digitalizzarlo, indicizzarlo, in modo che possa informare nel modo più corretto i processi di governo e modifica del territorio”.

Sono le parole con cui Flavio Mangione, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, ha introdotto ieri – 13 marzo – il seminario “Archivi Romani”, primo appuntamento di “Archivi per l’Architettura – Fare la storia e garantire i cittadini”, ciclo di tre incontri presso la Casa dell’Architettura incentrato proprio sulle risorse archivistiche: la prima tappa si è concentrata sulle fonti documentali presenti sul territorio romano, mentre le prossime – fissate per il 3 maggio e il 12 giugno – si occuperanno, rispettivamente, dei principali istituti di conservazione a livello nazionale e della salvaguardia degli archivi privati degli architetti.

Mettere a sistema le fonti: Roma è in forte ritardo

L’attività ordinaria di un progettista – spiega il presidente OAR – “può variare dalla ricerca in archivio della documentazione necessaria per un piccolo intervento di trasformazione alla necessità di informare un grande concorso di architettura. I professionisti hanno un enorme interesse per ottimizzare l’accesso ad atti, le tempistiche e la certezza delle risposte: in molti casi – infatti -, pur non avendo responsabilità specifiche, si trovano in difficoltà con la committenza su questi temi e vedono messa in discussione la propria credibilità professionale”.

Quando si parla di archivi non si intendono solo “faldoni e documentazioni”, ma anche ricerche prodotte da vari istituti pubblici o privati, che vengono conservati e custoditi, e la cui conoscenza garantisce la possibilità di realizzare progetti di qualità. “A Roma abbiamo un grande ritardo sul fronte della fruibilità degli archivi rimarca Mangione – E, anche se le pubbliche amministrazioni – e in particolare l’assessorato all’Urbanistica del Campidoglio – stanno cercando di affrontare la questione in modo serio, le cose procedono con lentezza. Come Ordine torneremo con cadenza periodica a verificare lo stato di avanzamento delle azioni intraprese. Anche nell’ottica delle sfide connesse a una visione del futuro della progettazione, a partire da quella della digitalizzazione degli archivi i stessi”.

La digitalizzazione dell’Archivio Progetti del Campidoglio

Uno dei processi chiave per incrementare in misura rilevante, a Roma, la fruibilità delle risorse archivistiche nel campo dell’edilizia, in modo funzionale allo svolgimento dell’attività professionale dei progettisti, è la digitalizzazione dell’Archivio Progetti del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale. Si tratta di un programma – finanziato con 3 milioni di euro di fondi Ue (Pon) – che punta a rendere digitali le pratiche custodite: i titoli edilizi, e gli elaborati connessi (come fotografie), e i fascicoli di agibilità, inclusi gli atti istruttori. Ne ha parlato  Rocco Maio, dell’ufficio Reingegnerizzazione dei processi e innovazione tecnologica, illustrandone il cronoprogramma: l’archivio sarà digitalizzato entro agosto 2022, ma sono previsti rilasci intermedi delle parti già completate. E’ stato inoltre realizzato uno studio di fattibilità per informatizzare anche l’Archivio Condoni: per farlo, ha detto il tecnico del Campidoglio, “servirebbe un ulteriore budget di circa 400mila euro”.

L’Archivio Progetti di Roma Capitale contiene 180mila fascicoli progettuali (dal 1930 ad oggi), 195mila licenze/concessioni edilizie, 75mila certificati di agibilità, 149mila fascicoli di agibilità. Un passaggio “fondamentale e delicato”, come è stato fatto rilevare dall’OAR, sarà quello di certificazione del processo e contrassegno elettronico dei documenti digitalizzati, allo scopo di garantire una efficacia probatoria degli stessi. Previsto il coinvolgimento dell’Ordine nella fase di raccolta requisiti per il portale di accesso.

Uno sforzo per ‘salvare’ gli archivi degli architetti

A rimarcare l’urgenza di spingere sull’innovazione e sulle tecnologie digitali per tutelare i documenti  conservati è stata Micaela Procaccia, Soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato. “E’ necessario uno sforzo sul fronte digitalizzazione: disegni e progetti degli architetti custoditi oggi tra qualche tempo saranno documenti storici: non vorremmo perderli per obsolescenza di software e formati”, ha affermato, aggiungendo che qualcosa si sta muovendo e che “c’è uno stanziamento a disposizione per reingegnerizzare il portale per gli archivi degli architetti”. Presso l’Archivio Centrale sono custoditi, attualmente, 48 fondi di architetti/urbanisti/ingegneri.

L’archiviazione di documentazione e fascicoli di architettura pone problematiche specifiche, che sono state illustrate da Monica Grossi, Soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio: “Innanzitutto, ha detto, la molteplicità dei supporti: dai disegni alle fotografie. Poi, con la progettazione digitale, nasce il tema della conservazione dei software utilizzati. E, ancora, non è facile trovare profili in grado di conciliare conoscenza architettonica con competenze archivistiche. Infine, c’è il problema dello ‘smembramento’ degli archivi degli architetti italiani, sempre più spesso ospitati presso istituti, anche di fama internazionale, ma solo in parte, non nella loro interezza”. Sul sito della soprintendenza (http://www.sa-lazio.beniculturali.it/) è possibile accedere alla documentazione, anche attraverso portali tematici, come quello dedicato agli archivi degli architetti.

Molte altre le relazioni presentate nel corso del seminario da parte dei più importanti istituti archivistici presenti sul territorio capitolino, in possesso di documentazioni rilevanti sul fronte architettonico: dall’Archivio Segreto Vaticano –  che custodisce oltre 650 fondi archivistici su 800 anni di storia (tra le fonti per la storia dell’architettura: gli archivi dei committenti e quello della Commissione centrale per l’arte sacra in Italia) – all’Archivio storico capitolino, fino a quelli del Quirinale e della Fondazione FS Italiane.