Marocco, le opportunità sotto la lente degli architetti

di Redazione OAR

Una sinergia, in chiave operativa, tra gli architetti romani, le aziende italiane più innovative – in particolare nel campo della ricerca sui materiali per edilizia e delle tecnologie applicate alle costruzioni, dal miglioramento sismico all’efficientamento energetico degli immobili – e le realtà professionali del Marocco. Utilizzando la leva della formazione come trait d’union per coinvolgere progettisti e imprese. Con l’obiettivo di allargare progressivamente il raggio d’azione delle attività messe in campo e delle collaborazioni attivate.

E’ un percorso delineato quello tracciato dall’accordo su “Cooperazione per lo sviluppo degli scambi tecnologici, culturali e di attività professionali congiunte” siglato lo scorso 7 febbraio, a Casablanca, tra l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia e l’Ordine nazionale degli Architetti del Marocco – Conseil Régional du Centre (https://ordine.architettiroma.it/politica-ordine/loar-avvia-un-percorso-condiviso-con-gli-architetti-del-marocco/). Il programma triennale (valido fino al dicembre 2021) punta ad accrescere le possibilità di collaborazione trai professionisti romani e i colleghi del Marocco, favorendo scambi culturali, di know-how, training, tecnologie ed esperienze lavorative, in ambiti che vanno dall’efficientamento energetico alla conservazione del patrimonio storico, dall’antisismica all’utilizzo delle tecnologie digitali.

Il protocollo d’intesa, spiega Roberto Grio, consigliere OAR, “nasce da un’opportunità di supporto, in accordo con l’ordine professionale marocchino, sul fronte della formazione e dell’aggiornamento professionale degli architetti, sopratutto in campi come efficientamento energetico, recupero funzionale di vecchi edifici, utilizzo del Bim, informatizzazione degli archivi, in vista di una prossima implementazione di questi nei regolamenti locali”.

L’Ordine romano pensa che l’accordo sia una opportunità per coinvolgere imprese di riferimento di filiera italiana delle costruzioni – in particolare per le aziende innovative che producono materiali per l’edilizia e fanno ricerca, perché possano fornire un supporto tecnico economico per la realizzazione di corsi di formazione tecnico professionali dedicati agli architetti marocchini. Ottenendo, in cambio, la possibilità di entrare dalla porta principale in un mercato particolarmente interessante, anche grazie al quadro normativo, che offre agevolazioni e condizioni vantaggiose per le realtà imprenditoriali straniere che intendano fare base nel Paese nordafricano.

“Il mercato del Marocco, nei settori indicati, è indietro, in quanto legato a una tradizione costruttiva di matrice francese incentrata sull’utilizzo del solo cemento armato – sottolinea Grio -: c’è spazio, quindi, per le imprese che vogliono investire sull’innovazione. E c’è un grande fabbisogno di formazione”.

Il campo di azione del protocollo firmato dall’Oar potrà muoversi, quindi, su un duplice percorso. Innanzitutto, sul fronte della formazione: le attività di aggiornamento professionale potranno essere realizzate direttamente in Marocco, a Roma o anche attraverso la predisposizione di corsi in modalità e-learning, certificati sia dall’Oar che dal sistema ordinistico locale. “Un’opportunità per gli architetti marocchini, visto che nel Paese si sta discutendo dell’introduzione di un obbligo formativo per i progettisti”, osserva Grio. L’altro fronte di intervento riguarda “l’introduzione e la sperimentazione di tecnologie costruttive innovative nel mercato del Paese nordafricano, anche attraverso la realizzazione di progetti pilota con il coinvolgimento di professionisti romani in collaborazione con gli architetti locali”.

L’accordo con l’Ordine con sede a Casablanca, il più importante del Marocco (insieme a quello di Rabat), rappresenta il primo passo per una intesa operativa che punta ad estendersi a tutto il territorio nazionale.