Il mercato delle costruzioni in Italia: un potenziale enorme in uno scenario internazionale complesso

di Redazione OAR

Un potenziale di crescita enorme nel mondo delle costruzioni italiano sotto la spada di Damocle di un contesto incerto. Questa la previsione prudenziale che il CRESME ha reso noto, il 13 giugno, alla Casa dell’Architettura, durante la 87ª conferenza Euroconstruct (https://ordine.architettiroma.it/attivita-ordine/87a-conferenza-euroconstruct-il-mercato-europeo-delle-costruzion/).

Secondo il lavoro di ricerca elaborato dal centro studi guidato da Lorenzo Bellicini, ovunque il mercato delle costruzioni (che in Europa si è attestato su 1.610 milioni di euro nel 2018) non si discosta dallo senario economico generale, essendo comunque un settore di investimenti. Nell’agenda nazionale, si evidenzia la questione del complesso rapporto tra USA e Cina e dell’Italia con l’Unione Europea, a cui si aggiungono possibili complicazioni dei rapporti commerciali tra Europa e USA, oltre a un debito pubblico italiano sostanzioso.

In questo contesto critico e precario, in Italia si registrano segnali positivi nell’ambito delle costruzioni.

In ascesa il numero di compravendite nonostante i prezzi degli immobili siano stabili (contrariamente a quasi tutti i paesi europei in cui tendono a salire). Si osserva una debole ripresa dell’occupazione, un aumento delle gare di appalto, numerosi i bandi di progettazione. Le politiche sociali italiane hanno previsto 28 miliardi di investimenti a sostegno delle costruzioni, mentre gli sforzi economici nelle opere pubbliche sono tornati al livello del 2003. I tre motori del settore (residenziale, non residenziale ed opere pubbliche) sono tutti in azione, conferendo vitalità al settore. “Fossi un investitore guarderei con interesse al mercato delle costruzioni italiano – suggerisce Lorenzo Bellicini – sempre con attenzione però. Tra le numerose insidie l’incertezza politica dentro e fuori i confini nazionali e le peculiarità locali colpite da un’economia molto selettiva”.

Continua: “La vera sfida per chi lavora nelle costruzioni è comprendere come inserirsi in un mercato che sta profondamente mutando. Ci sono nuovi attori nella filiera come i gestori dell’energia elettrica o operatori che investono nelle rinnovabili (Enel X, Edison, Eni Gas e Luce, per esempio) che sono soggetti attivi nell’ambito della ristrutturazione del patrimonio esistente. L’evoluzione è continua, basti pensare tra i numerosi altri casi che negli Stati Uniti è lo stesso Amazon a recapitare i materiali da costruzione. Si procede verso un’industrializzazione del cantiere che diviene luogo di montaggio. La serializzazione è un segmento nuovo di cui si deve tener conto. Così come il BIM che ha assorbito il 30% degli importi di gara nel IV trimestre 2018.”

Innovazione è la parola d’ordine, ma non è sufficiente se non viene trasferita nel mercato. Di sostenibilità si parlava anche negli anni ’70, oggi è un business.

Dovendo fare i conti con rilevanti differenze nei vari paesi, nella concezione vitruviana dell’architetto come traduttore di linguaggi diversi, oggi i professionisti devono investire tempo e risorse nella formazione e nella strumentazione necessarie per collocarsi in un panorama lavorativo profondamente in evoluzione. E bisogna crederci con fiducia, nonostante alle spalle si scontino anni di pesante recessione.

(GV)