Terzo tentativo in 12 anni per la nuova sede Istat a Pietralata: aggiudicato il concorso

A vincere una cordata romana guidata da ABDR Architetti Associati con Studio Valle Progettazioni, Proger e Manens Tifs

di Redazione OAR

La nuova sede Istat a Pietralata prenderà finalmente forma. Si è appena concluso, infatti, l’iter del concorso di progettazione in fase unica bandito circa un anno fa dal Provveditorato alle opere pubbliche del Lazio: ad aggiudicarsi la gara è stata una cordata romana guidata da ABDR Architetti Associati, con Studio Valle Progettazioni e le società di ingegneria Proger e Manens Tifs. Si tratta del terzo tentativo in 12 anni – dopo i due concorsi lanciati (e poi arenati) nel 2007 e nel 2008 – di realizzare il nuovo headquarter dell’Istituto di statistica nell’area di Pietralata: si spera sia la volta buona.

Aggiudicazione e prossimi passi

L’ultimo step è stato compiuto la scorsa settimana con la pubblicazione online, il 22 marzo, del verbale (qui il file: http://trasparenza.mit.gov.it/archivio11_bandi-gare-e-contratti_0_231791_566_1.html) messo a punto dalla commissione giudicatrice, che ha confermato la graduatoria provvisoria circolata una quindicina di giorni fa (al gruppo primo classificato vanno 812mila euro a titolo di anticipazione sull’incarico di progettazione). La prossima tappa, ora, una volta fatta la verifica dei requisiti – e se non ci saranno ricorsi – sarà l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva al raggruppamento vincitore. ABDR, intanto, ha fatto sapere che sta lavorando per fornire il progetto definitivo in tempo utile per tentare di chiudere la conferenza di servizi entro l’anno.

Il progetto vincitore

La nuova “Città della statistica” – costo stimato per la realizzazione: 82,9 milioni di euro – nascerà in un’area tra via dei Monti Tiburtini e via dei Durantini, nel cuore del cosiddetto Sistema direzionale orientale (Sdo): un quadrante urbano in cui lo studio fondato da Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri e Filippo Raimondo ha già lasciato il segno con il progetto della stazione Tiburtina. L’area destinata al nuovo quartier generale dell’Istat, dove troveranno posto le attuali otto sedi dislocate a Roma in diversi edifici, si trova accanto alla stazione della linea B Quintiliani. Il progetto della nuova sede unificata è impostato secondo criteri di “apertura e permeabilità” allo scopo di garantire “flessibilità d’uso” delle attività annesse agli uffici, in modo che possano essere condivise e accessibili anche da esterni.

Il complesso edilizio – a forma di L, caratterizzato dall’uso di travertino per le facciate più esterne e di vetrate per quelle più interne – sarà composto da due corpi principali fuori terra, il basamento e l’edificio destinato agli uffici, e da due piani interrati. Tra gli obiettivi: assicurare la più efficace riconnessione dello spazio pubblico esterno al lotto con quello nuovo configurato nel progetto a servizio delle funzioni “collettive” previste nel bando (biblioteca, centro congressi, area ristoro, archivio storico, asilo nido e palestra). A caratterizzare il progetto sarà, tra l’altro, l’idea di creare una “doppia piazza” pedonale: una “piazza/parco” posizionata a quota 9 metri (collegando in esterno tutte le dotazioni di servizio interne della nuova sede Istat), una sorta di “bosco pensile”  che si affaccia in doppia altezza sulla piazza pubblica posizionata a quota zero.

Un percorso a ostacoli

La conclusione dell’ultimo concorso per la progettazione della nova sede Istat sembra mettere il punto a una vicenda travagliata, iniziata oltre dodici anni fa e passata attraverso tre procedure concorsuali. Il primo bando – nato da un protocollo d’intesa del 2000, che aveva individuato come location, nell’ambito dello Sdo, l’area di Pietralata – risale al 2007 e fu vinto dal progetto della cosiddetta “caverna bioclimatica” di Mario Cucinella, insieme al consorzio di ingegneria Grandi Progetti: due mesi dopo l’aggiudicazione, però, il Comune di Roma comunicò al Provveditorato la “non conformità” della proposta alle norme prescritte dal progetto (con conseguente querelle legale). A metà del 2008, l’Istat decide di inserire la realizzazione della nuova sede nella partita delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia: si fa un nuovo concorso, con la struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che però finisce – a sua volta – in un vicolo cieco (in particolare, tra l’altro, per motivi di incompatibilità con gli strumenti urbanistici allora in fase di approvazione per l’area interessata). Infine, il terzo bando, pubblicato nell’aprile 2018, che si è chiuso pochi giorni fa con l’aggiudicazione.

 

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