Presentazione del volume
Tenebra Luminosissima
Sant’Ivo tra fede e ragione
di Luca Ribichini
Sapienza Università Editrice, 2017
Martedì 22 maggio 2018, ore 17,30
Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, Sala Convegni
Palazzo Sant’Andrea, via del Quirinale 30, Roma
Intervengono
Eugenio Gaudio, Anna Maria Giovenale, Carlo Bianchini, Mario Docci, Marcello Fagiolo, Paolo Portoghesi, Franco Purini
Introduce e coordina
Marina Giannetto
Sovrintendente dell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica
Sarà presente l’Autore
La manifestazione, promossa dall’Università degli Studi Sapienza, Facoltà di Architettura di Roma insieme all’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, si inserisce nell’ambito delle iniziative organizzate per le celebrazioni del 350° anniversario della morte di Francesco Borromini.
Si prega di confermare la presenza entro il 18 maggio 2018, inviando i propri dati (nome – cognome – data e luogo di nascita) all’indirizzo di posta elettronica: archivio_storico@quirinale.it.
Della chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, si è detto molto: si è sottolineato soprattutto la sua bizzarria, che i critici hanno ricondotto all’essenza del Barocco, a volte trascurando eventuali nessi che legano tra loro gli elementi caratteristici di questo edificio. L’intento sviluppato nella ricerca di Ribichini è proprio quello di non accettare la bizzarra ineffabilità di Sant’Ivo, ma indagarne in profondità le forme fino a cercare di identificarne le ispirazioni primigenie le contaminazioni e i vari legami reciproci. Così, procedendo per abduzione, l’Autore è giunto a formulare una tesi: Sant’Ivo rappresenterebbe un poema in pietra dedicato alla Sapienza, dove Borromini avrebbe creato una forma nel binomio fede/ragione, rappresentando architettonicamente l’ascesa per conoscere Dio, all’interno dello spazio sacro di Sant’Ivo (fede), e lasciare all’esterno (gradini) invece il percorso della ascesa filosofica illuminato dalla ragione. L’indagine analizza i molti rimandi poetici e letterari di corrispondenze con i testi di Dionigi l’Aeropagita, di Severino Boezio e principalmente di Dante Alighieri, dove risultano moltissimi riferimenti architettonici legati alla terza cantica del paradiso. Una tesi innovativa rispetto alla critica preesistente,
che apre nuovi scenari di ricerca e una nuova visione unitaria e coerente di questo “bizzarro” edificio, a 350 anni dalla morte del suo autore, Francesco Borromini (1599-1667).
Luca Ribichini Vicepreside della Facoltà di Architettura di Roma “Sapienza”, Professore associato in Disegno presso il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura (DSDRA). Ha lavorato per importanti studi di architettura, quali il Taller de Arquitectura di Ricardo Bofill e lo Studio Portoghesi. Dal 2007 è stato nominato dal Papa Benedetto XVI componente della Commissione Permanente per la Tutela dei Monumenti Storici ed Artistici della Santa Sede (2007-2017). Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali di architettura; nel 2015 ha ricevuto per la Ricerca e la Cultura la Medaglia di Rappresentanza dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per la mostra “Giuseppe Terragni a Roma “. La sua attività di ricerca è orientata sul rapporto tra disegno, progetto e rilievo del costruito.