Mercoledì 22 marzo 2017 alle ore 14,00 presso la Sala del Consiglio (primo piano) dell’Università degli Studi Roma Tre – Via Ostiense 159, Roma.
Relatori:
Ettore Barletta – Achitetto Direttore dell’Ufficio Tecnico per l’Edilizia Penitenziaria – Ministero della Giustizia
Cesare Burdese – Architetto esperto di edilizia penitenziaria già membro Tavolo n. 1 degli Stati Generali dell’Esecuzione penale
Ruggero Lenci – Architetto Professore Facoltà di Ingegneria – Sapienza Università di Roma
Corrado Marcetti – Architetto Fondazione Giovanni Michelucci Fiesole già membro Tavolo n. 1 degli Stati Generali dell’Esecuzione penale
Paola Rossi – Architetto Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia
Alessio Scandurra – Coordinatore dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione
Leonardo Scarcella – Architetto Ministero della Giustizia già membro Tavolo n. 1 degli Stati Generali dell’Esecuzione penale
Luca Zevi – Architetto già Coordinatore Tavolo n. 1 degli Stati Generali dell’Esecuzione penale.
E’ stato invitato ad introdurre i lavori della Tavola rotonda il Sottosegretario di Stato alla Giustizia On. Cosimo Maria Ferri.
Moderatore: Prof. Marco Ruotolo ordinario di «Diritto costituzionale» presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre.
L’argomento della Tavola rotonda, promossa dall’Associazione Antigone e dalla Fondazione Giovanni Michelucci, nell’ambito del corso di sociologia del diritto tenuto dal Prof. Dario Ippolito e dal Dott. Patrizio Gonnella – Università degli Studi Roma Tre, è l’analisi del primo istituto penitenziario ad essere progettato dopo gli Stati Generali dell’Esecuzione Penale, voluti dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, conclusi lo scorso anno. Si tratta del Nuovo Istituto penitenziario da 1200 posti, denominato “a trattamento avanzato”, che sarà costruito a Nola (Campania), per un costo presunto di centoventi milioni di euro, secondo un progetto esecutivo da redigersi sulla base di un modello architettonico sperimentale, come lo ha definito il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) che ne è l’autore. Dal momento che vi è la dichiarata intenzione di realizzare sia l’Istituto di Nola che altri Istituti, secondo quello stesso modello architettonico, il mondo universitario, le associazioni, le fondazioni, gli Ordini professionali, oltre al DAP, ai Ministeri interessati, agli Enti locali e agli operatori culturali, sono chiamati a dibattere sul raffronto tra le risultanze degli Stati Generali e il modello architettonico in questione, che potrebbe segnare il futuro dell’edilizia carceraria in Italia. Le domande principali riguarderanno: la dimen- sione, il carattere urbanistico, il modello architettonico sperimentale posto a base della gara per Nola e le procedure previste dal bando per l’affida- mento della progettazione esecutiva per la realizzazione dell’opera. L’appuntamento di mercoledì, esteso a tutti coloro che vorranno partecipare, sarà un’opportunità per conoscere una realtà quasi sconosciuta e che rimanda alla “miseria” delle nostre carceri, causa della condanna dell’Italia per violazione dei diritti umani dalla Corte Europea di Strasburgo, oltre a dibattere sulle procedure concorsuali in Italia.