I professionisti italiani svolgono una “professione intellettuale”, affrontando i problemi “… sulla base di un sapere …” per cui il nostro lavoro “… è una prestazione che confronta un sapere ad un problema”[1].
Questa, secondo noi, deve essere la base di ogni futura politica sui professionisti; chiediamo, quindi, un testo di legge sulle professioni intellettuali. Anche per riconoscere loro quel ruolo affermato dal parere 2014/C 226/02 – Ruolo e futuro delle libere professioni nella società civile europea – del 2020 del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).
GIUSTO COMPENSO
Il succitato parere 2014/C 226/02 chiarisce, al punto 1.5, che: “In non pochi paesi, per alcune professioni sono imposti prezzi regolamentati… I prezzi regolamentati necessitano di una giustificazione specifica e devono essere fissati in modo da corrispondere all’interesse pubblico…”.
Anche la Corte di Giustizia Europea, con un’esemplare sentenza dell’8 dicembre 2016, ha ribadito che la previsione di minimi tariffari inderogabili è perfettamente legittima e compatibile con la normativa europea purché contenuta nella legislazione nazionale di uno dei Paesi Membri.
Chiediamo pertanto una legge sul Giusto Compenso; vogliamo un sistema tariffario regolamentato e ricordiamo l’articolo 36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro…”. Analogamente, dovrà essere anche riformulata la vetusta L. 319/1980 che regola i compensi degli ausiliari del Giudice.
COMPETENZE
Il Giusto compenso ci consentirebbe anche di affrontare un grande ed annoso problema: quello delle competenze. Questo tema è una ferita aperta in un Paese, il nostro, in cui nessuno si assume la responsabilità di decidere lasciando al potere giudiziario di legiferare a colpi di sentenze. Anche secondo il Consiglio di Stato, è necessario “individuare un principio regolatore, che deve sovrintendere all’esercizio delle competenze dei vari ordini professionali”.
STATUTO DEL LAVORO AUTONOMO
La recente proposta presentata per la definizione di uno Statuto del Lavoro autonomo affronta, in realtà, solo alcuni aspetti della professione. É necessario che il Governo definisca in maniera organica e completa questa materia predisponendo un documento che sia il più completo ed ampio. Un “testo unico” per rendere competitivi i professionisti e attrezzarli ad affrontare le sfide di domani.
RICONOSCIMENTO DEL RUOLO PROFESSIONALE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
E’ necessario che, nell’ambito del pubblico impiego, sia inserita l’area professionale, riconoscendo così il ruolo dei professionisti dipendenti. Il D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche – al comma 2 dell’articolo 40, chiarisce che: “Nell’ambito dei comparti di contrattazione possono essere costituite apposite sezioni contrattuali per specifiche professionalità”.
PER UNA SEMPLIFICAZIONE RESPONSABILE
I professionisti possono essere tra gli attori principali di una nuova stagione in cui la pubblica amministrazione e le professioni collaborino per una “semplificazione responsabile” in cui l’esigenza di facilitare si coniughi con il grande tema della sicurezza sociale.
SUSSIDIARIETÀ
La via della Semplificazione, spesso vede lo spostamento del problema sulle spalle dei professionisti. Mentre la macchina amministrativa affoga nella deriva burocratica, le responsabilità del professionista si ampliano e si fanno più gravose. É sicuramente condivisibile che i professionisti assumano un ruolo sempre maggiore di sussidiarietà rispetto alle amministrazioni, ma questo non deve trasformarsi in una scusa per non provvedere ad effettive e sostanziali semplificazioni del processo amministrativo.
SISTEMA FISCALE
Il sistema fiscale italiano deve essere integrato con politiche utili alla libera professione e all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
RICHIESTA AL MONDO POLITICO
Allo scopo di approfondire in sede tecnica le problematiche che affliggono l’esercizio delle Professioni nel nostro Paese ed identificare le possibili soluzioni da rappresentare al mondo politico, sarà immediatamente istituito un Gruppo di Lavoro composto da rappresentanti delle organizzazioni territoriali partecipanti e dai soggetti portatori di interessi che vorranno aderire.
Detto gruppo avrà anche l’incarico di richiedere ufficialmente che sia costituito, nel più breve tempo possibile, un Tavolo Permanente per le Professioni presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il compito di:
– Individuare congiuntamente le problematiche determinate dall’attuale contesto legislativo all’esercizio delle Professioni ed affrontarle in modo sistematico;
– Esaminare le possibili soluzioni ed inserirle in un quadro normativo omogeneo;
– Supportare la stesura di una legge che tuteli le Professioni Intellettuali in congruità con il dettato costituzionale, la dignità ed il decoro del lavoro professionale.
Il Tavolo sarà composto dai componenti del Gruppo di Lavoro e da rappresentanti nominati dal Ministro del Lavoro, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero della Giustizia. Agli incontri potranno partecipare anche esperti tecnici designati volta per volta dalle parti.
Costruiamo insieme un futuro migliore per l’Italia.
[1] LEOZAPPA A.M., Professioni intellettuali e legislazione speciale: spunti per una riflessione, Rivista del Notariato, n. 5/2002.