Lazio incontra Basilicata e Puglia: prosegue il ciclo lanciato dall’OAR

Il confronto alla Casa dell’Architettura tra professionisti, istituzioni, costruttori provenienti dalle realtà regionali - Presentata la mostra su Sergio Musmeci

di Redazione OAR

 

“Accrescere la coesione professionale è un fattore cruciale per aumentare il peso culturale e politico della nostra categoria”, lo ha detto Flavio Mangione aprendo “Il Lazio incontra la Basilicata e la Puglia”, secondo appuntamento – dopo quello dello scorso novembre dedicato alla Calabria: https://ordine.architettiroma.it/attivita-ordine/lazio-calabria-dialogo-alloar-al-via-un-tavolo-di-confronto-permanente-con-le-migliori-esperienze-dei-territori/) – del ciclo di incontri organizzati dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma con l’obiettivo di raccontare “leggi, normative, procedure, opportunità sociali e abitative” delle regioni italiane e di costruire una piattaforma permanente di dialogo e collaborazione tra le realtà professionali distribuite sul territorio nazionale.

L’evento – che si è svolto ieri, 27 febbraio, presso la Casa dell’Architettura – ha visto la partecipazione di istituzioni, ordini professionali, associazioni dei costruttori, rappresentanti del mondo della progettazione: i soggetti attivi nel governo del territorio delle regioni coinvolte. Tra i temi trattati il quadro sui programmi di rigenerazione urbana, una riflessione sulle normative sul cosiddetto “equo compenso”, le testimonianze degli ordini locali e il confronto tra i progettisti. Nel corso della giornata sono stati anche presentati la mostra, allestita presso la sede OAR, ed il documentario, dedicati a Sergio Musmeci (vedi sotto).

Roma punto di incontro per tutte le regioni

L’obiettivo del ciclo di eventi organizzato dall’OAR, ha ribadito Mangione, è di “portare tutte le regioni italiane a Roma”, continuando a coinvolgere, oltre al mondo dei professionisti, “gli esponenti politici impegnati sul fronte delle leggi sulla trasformazione delle città e del territorio e i rappresentanti delle imprese di costruzione che, nel concreto, partecipano alla realizzazione degli interventi a stretto contatto con i progettisti”. L’intento, quindi, è di fare rete tra le diverse realtà locali.

La Puglia in movimento

A descrivere una situazione “in movimento”, sul territorio pugliese, per quanto riguarda la normativa di settore è stato Alfonsino Pisicchio, assessore regionale all’Urbanistica. “La legge regionale sulla rigenerazione urbana (21/2008) varata più di dieci anni fa ha avuto il grande merito di adottare un’ottica prospettica – ha detto -, mettendo in piedi un meccanismo di natura strategica, passando dalla pianificazione attraverso strumenti operativi, come il documento programmatico per la rigenerazione urbana (Dpru)”. Lo scorso anno, ha aggiunto l’assessore, “abbiamo incrementato, da 115 a 175 milioni, i fondi a disposizione per il bando sulla rigenerazione urbana al quale hanno partecipato, con proposte progettuali, più di ottanta amministrazioni comunali dotate di Dpru”.

Nel frattempo, lo scorso luglio è stato presentato il disegno di legge in materia di urbanistica, la cosiddetta ‘legge sulla bellezza’, che rappresenta, ha precisato Pisicchio, “il tentativo da parte della Regione di dotarsi di ulteriori strumenti che vadano ad accorpare, nell’ambito di una visione strategica, norme che parlino anche di qualità dell’abitare, del progetto, del costruire. E’ in corso il tour in 10 tappe di confronto con cittadini, associazioni, categorie, professionisti, stakeholders”.

Alla Basilicata serve una svolta

Lo scenario appare molto più statico in Basilicata, come ha confermato Vincenzo Auletta, presidente Ance Basilicata: “La legge regionale in materia di tutela, governo ed uso del territorio, che risale al 1999 e prevedeva l’approvazione di piani attuativi da parte dei singoli comuni, ha segnato il passo con iter lunghissimi. Quello di Potenza, ad esempio, è arrivato a distanza di dieci anni. Procedure così ritardate non possono che frenare i processi. E’ urgente una semplificazione”.

Serve una scossa, dunque, per sbloccare la situazione per quanto riguarda le trasformazioni sul territorio. “Una spinta potrebbe arrivare – ha ipotizzato Auletta, da un rilancio delle opere pubbliche, che al momento non si vede, ma che potrebbe fare da volano anche a interventi di rigenerazione urbana. Molti cantieri di riqualificazione spesso si fermano al 30% dell’avanzamento lavori”.

“Equo compenso”: sguardo critico sulle norme

La Basilicata è una delle regioni che ha approvato, negli ultimi mesi – insieme, tra l’altro, a Calabria (prima a farlo), Campania, Piemonte – una legge sul cosiddetto “equo compenso” in materia di tutela delle prestazioni professionali, subordinando, nel caso di incarichi dalla Pa, il rilascio dell’atto autorizzativo al pagamento dell’attività svolta dai professionisti. L’iter per il varo di normative di questo tipo è avviato anche in altre regioni, tra cui il Lazio e la Puglia.

Ad offrire una sguardo critico su tale scenario normativo in via di definizione, tuttavia, sono stati i consiglieri OAR Andrea Iacovelli e Vito Rocco Panetta, osservando – in particolare – come “le leggi in questione non affrontino – in realtà – il tema dell’equo compenso per i professionisti, ma piuttosto quello della certezza dei compensi”. Peraltro con misure inserite, in generale, in un quadro che riguarda il contrasto all’evasione fiscale. Occorre sostenere, invece, “un approccio diverso al tema, parlando realmente del riconoscimento di un corrispettivo ‘giusto’ e ‘direttamente proporzionato’ al lavoro svolto dai professionisti”. Nelle discipline varate di recente o attualmente in discussione “non si parla mai di ‘valore’ del compenso di un professionista e non si considera alcun elemento qualitativo in merito alle valutazione delle prestazioni”.

La mostra su Sergio Musmeci alla Casa dell’Architettura

Appuntamento centrale della giornata è stata la presentazione della mostra (con la proiezione del video-documentario dedicato) “La Ricerca della Forma. Il genio di Sergio Musmeci”, a cura di Egidio Comodo e allestita presso la Casa dell’Architettura (apertura al pubblico dal 4-8 marzo; 10.00/19.00), che racconta la storia del legame tra la città di Potenza e il ponte realizzato da Musmeci, attraverso scatti fotografici rappresentativi dell’opera d’arte nata negli anni Settanta.

Presenti all’evento – durante il quale si è ricordata, tra l’altro, la genesi e la realizzazione del progetto che ha portato alla realizzazione del ponte sul Basento – anche il fratello, Alberto, e il figlio, Paolo, del progettista nato a Roma nel 1926 (e scomparso nel 1981). “L’eredità più importante di mio padre – ha detto Paolo Musmeci, a margine dell’incontro di ieri – non riguarda solo la parte tecnica ma la ricerca di una vera architettura di qualità. Il suo insegnamento, sopratutto ai giovani, era di non limitarsi a visionare schemi, ma di farsi emozionare dall’idea e dal progetto. Diceva che l’architettura moderna di qualità ha un’anima, che deve essere trovata, e che la passione per il mestiere di progettista è la chiave di volta per svolgere al meglio una professione di grande responsabilità”.