Comunicazione

OHR 2019, aprono le porte i luoghi segreti della città

Decine gli studi di architettura romani coinvolti - Tra due settimane va in scena Open Studi Aperti del Cnappc

di Redazione Oar

I luoghi segreti della città, solitamente inaccessibili, aperti al pubblico attraverso visite guidate gratuite. Non solo edifici storici, di diverse epoche, e siti di eccellenza in ambito architettonico e culturale, ma anche tanti studi di progettazione e design, spesso situati in location “dimenticate”, rivitalizzate grazie a intraprendenza e creatività dei professionisti.

Sono le opportunità offerte da Open House Roma (OHR) 2019 (https://www.openhouseroma.org/), weekend di eventi che si terrà nei giorni 11 e 12 maggio prossimi. Si tratta dell’ottava edizione dell’iniziativa con cui la Capitale celebra il design e l’architettura, aderendo al format internazionale del network Open House Worldwide, organizzazione con sede centrale a Londra, dove il progetto è nato nel 1992 per poi diffondersi a livello globale, grazie al successo di pubblico: dall’Europa al Nord e Sud America, dal Medio Oriente all’Africa, fino all’Australia. In Italia eventi collegati si terranno a Milano (4a edizione, 25-26 maggio), Torino (3a edizione, 8-9 giugno), mentre è in rampa di lancio la prima edizione a Napoli.

L’iniziativa romana precede di due settimane Open Studi Aperti (https://ordine.architettiroma.it/ultime-notizie/open-studi-aperti-in-tutta-italia-24-e-25-maggio-2019/) – in programma per il il 24 e 25 maggio in tutta Italia – la manifestazione, promossa da Cnappc, dedicata specificamente studi di architettura, che apriranno le proprie porte a tutti: al grande pubblico e ai non addetti ai lavori. Con l’obiettivo di “far conoscere le specializzazioni e gli ambiti in cui operano i singoli studi e di stimolare gli architetti a promuovere il proprio lavoro e la propria attività”. Le iscrizioni sono aperte fino al 19 maggio, utilizzando il format sul sito: http://studiaperti.com/

Il tema che caratterizza l’edizione 2019 di Open House Roma è la categoria vitruviana della Utilitas, uno dei requisiti fondanti dell’architettura (insieme a Firmitas e Venustas, che completano la “triade”) e aspetto “che lega il progetto dello spazio al proprio uso, ai bisogni dei suoi fruitori in continuo mutamento, alle trasformazioni del contesto”. Ed è proprio questo il concetto alla base di “Rooms”, progetto editoriale di OHR2019 (in collaborazione con Cieloterradesign), dedicato alla lettura approfondita di alcuni dei luoghi romani visitabili nella due-giorni dell’evento, con l’obiettivo di svelare storie e spazi inediti della città.

Il programma di quest’anno prevede la possibilità visitare 180 siti e di partecipare a 50 eventi e 15 tour. Cinque le aree tematiche in cui sono suddivisi gli appuntamenti, utilizzabili per canalizzare la ricerca sul sito: Città della Conoscenza (edifici storici); Architettura del Quotidiano (patrimonio architettonico e culturale spesso poco conosciuto); Abitare (interior design, residenze, progetti di riconversione, cohousing), Attraversare la Storia (tessuto stratigrafico della città), Patrimonio Culturale (i luoghi dove si produce innovazione, categoria in cui rientrano gli studi di architettura, design e progettazione). Tra i siti “aperti” più significativi ci saranno, ad esempio, l’incompiuta Città dello Sport a Tor Vergata e il palazzo della Civiltà Italiana all’EUR, a anche gli “innesti” contemporanei della Biblioteca Hertziana e della Biblioteca Lateranense, fino all’architettura residenziale di Città del Sole (firmata Labics).

Decine di studi di architettura e centri creativi, nati dall’iniziativa dei progettisti, apriranno le proprie porte al pubblico. Molti hanno sede in location nascoste o dimenticate, solitamente inaccessibili e rivitalizzate dalla presenza dei professionisti. Di seguito, a titolo esemplificativo, alcuni casi interessanti:

Ex Lanificio Luciani (Kami Architecture & Engineering e MiR_architettura)

Nel complesso dell’Ex Lanificio Luciani, luogo di vita sociale e culturale del panorama romano affacciato sul Fiume Aniene, si svolgono una pluralità di attività professionali ed iniziative. Al suo interno trovano spazio, tra l’altro, Kami Architecture & Engineering, con uno studio-loft che interpreta la progettazione come un continuum spaziale interno-esterno; e MiR_architettura, studio che si inserisce in uno spazio recentemente recuperato nel quale sono state mantenute le tracce della struttura e delle finiture originarie.

https://www.openhouseroma.org/node/5482

https://www.openhouseroma.org/sito/ex-lanificio-luciani-mirarchitettura

 

Valle 3.0

Nel quartiere Flaminio, in un ex capannone industriale negli anni Trenta, poi trasformato nello storico Teatro “Il Politecnico” negli anni Sessanta, c’è oggi una struttura moderna che ospita lo studio di architettura VALLE 3.0. L’open space, sviluppato su due livelli, è un progetto innovativo, tra edilizia residenziale e industriale, il cui scopo è di coniugare tecnologia, arte e creatività.

https://www.openhouseroma.org/sito/valle-30

 

Nuovo Politecnico

Sempre nel Flaminio, negli spazi di una fabbrica di cucine del 1927, prende vita il Nuovo Politecnico, centro creativo che dà nuova linfa a quello che nel 1973 fu il primo centro culturale autogestito – detto “Politecnico” –  fondato da un gruppo di architetti, fotografi, scultori, musicisti, attori e registi di teatro. Dopo la riqualificazione degli spazi, in occasione di Open House 2019, raccoglie e presenta le nuove energie al suo interno, con la presenza di diversi studi di architettura, design e progettazione.

https://www.openhouseroma.org/node/19366

 

Innovation Hub (IT’S)

Un edificio di tre piani, con struttura in legno, situato in un’ex area industriale limitrofa alla stazione Tiburtina, con affaccio sulla via di Portonaccio – e con l’area di sedime posta al di sopra di un complesso tessuto di grotte tufacee risalenti al periodo ottocentesco – è la nuova sede romana, recentemente ultimata, dello studio IT’S e della sua controllata Parallel Digital (specializzata in BIM management). La struttura è destinata a accogliere realtà diverse nei settori costruzioni, mobilità, infrastrutture, digitale.

https://www.openhouseroma.org/node/10827

 

Alvisi Kirimoto

Fondato da Massimo Alvisi e Junko Kirimoto nel 2002, lo studio – con sede al Viale Parioli – sarà visitabile in occasione di Open House Roma 2019. Sarà l’occasione di visionare documenti ed elaborati grafici relativi ai progetti realizzati dallo studio, sia in Italia che a livello internazionale, incentrati su temi come il dialogo con la natura, la rigenerazione urbana e l’attenzione ai temi sociali.

https://www.openhouseroma.org/node/18555

 

Curva Pura

In zona Ostiense, all’ombra del Gazometro, nasce Curca Pura, contenitore di arte, design ed architettura. Oltre alla quotidiana presenza dello studio di architettura, lo spazio diviene scenario degli eventi, passando dall’arte contemporanea, alla fotografia, al design.Tra gli obiettivi: unire diverse professionalità e favorire lo scambio di esperienze per realizzare progetti di alto valore innovativo.

https://www.openhouseroma.org/node/5566

 

Studio Da Gai Architetti

Al Pigneto, gli spazi di due ex officine meccaniche interamente ristrutturati sono la sede dell’attività dello Studio Da Gai Architetti. L’intervento ha visto l’utilizzo simultaneo di tecnologie costruttive eco-compatibili, materiali di recupero e tecniche tradizionali, ospitano. Quest’ultima è principalmente dedicata al restauro monumentale e ai progetti di recupero architettonico e funzionale di edifici e spazi urbani di pregio storico.

https://www.openhouseroma.org/node/5619

 

Studio Costa Architecture

Nell’antico Ghetto Ebraico, si aprono le porte del primo piano di Palazzo Giacomo Mattei – il più antico edificio che si affaccia sulla omonima piazza -: qui ha sede lo Studio Costa Architecture (dal 2006 anche a Dubai). Durante la visita sarà possibile vivere un’esperienza di Realtà Virtuale attraverso l’utilizzo di visori Oculus.

https://www.openhouseroma.org/node/11031

 

#PHOTO GALLERY