Dieci anni di sport, eventi e viaggi. Buon compleanno Aloa

Dieci anni di ALOA (Associazione Culturale Ordine Architetti Roma) tra cultura, sport, eventi e viaggi. Eventi ricreativi di varia natura perché gli architetti si divertono anche. Tutti impegnati nelle corse quotidiane, quando arriva la mail di ALOA a solleticare la mente, a molti scappa un: “perché no?”.

Numerose le convenzioni riservate ai soci rappresentati da iscritti all’Ordine degli Architetti di Roma e loro familiari, ad altri ordini o studenti ancora non laureati. Non solo happening, ma occasioni di condivisione troppo spesso messa al latere a danno di un networking che potrebbe anche servire a rafforzare le relazioni. Recentemente un evento alla Casa dell’Architettura, con numerosi professional training e mostre espositive, ha celebrato i 10 anni di ALOA. Ne parliamo con il Presidente Francesco Stapane.

Come nasce questa esperienza?

Aloa nasce nel 2009 dall’idea di alcuni architetti romani uniti dalla passione sportiva (calcistica) che partecipavano a tornei regionali con colleghi delle 5 province laziali.

In poco tempo l’associazione ha iniziato a crescere e a occuparsi ad ampio raggio delle attività per il tempo libero dei colleghi professionisti.

Quali obiettivi si era prefissata l’associazione e quali sfide deve ancora cogliere?

Gli obiettivi principali erano quelli di aggregare una categoria di professionisti, individualisti per natura, e fornire agevolazioni e servizi che andassero oltre la professione. Siamo diventati da subito punto di riferimento di molti colleghi che vedono l’associazione vicina al professionista e meno farraginosa rispetto ad altre strutture istituzionali.

Le sfide da cogliere riguardano sicuramente la crescita dell’associazione nel numero degli iscritti (attualmente intorno ai 5mila) e la crescita dei contenuti e delle offerte che riguardano cultura, professione, salute e benessere, tempo libero, sport, convenzioni.

In un periodo di scarsa coesione tra professionisti, in una società che sembra relegare il ruolo dell’architetto al margine, cosa ALOA può fare per promuovere la professione?

Le nostre iniziative, e in particolar modo quelle culturali, avvicinano i professionisti al mondo del lavoro attraverso attività pratiche come visite presso aziende specializzate del settore, viaggi tematici, seminari su tecnologie e materiali innovativi e molto altro. Il nostro modo di fare cultura in maniera “informale” è, ad oggi, sicuramente una delle modalità più richieste e apprezzate.

Così facendo il ruolo dell’architetto si avvicina al mondo reale e non resta legato alla parte visionaria della professione, che pur essendo parte fondamentale, spesso ci allontana dalla quotidianità.

Oggi c’è voglia di cultura?

A giudicare dal numero di persone che partecipano attivamente alle nostre iniziative, molto.

Spesso siamo costretti a creare liste d’attesa per il grande numero di prenotazioni alle visite guidate e ai viaggi di architettura in luoghi aperti esclusivamente per la nostra associazione.

Buttando lo sguardo oltre il prossimo decennio, cosa intravede?

Nei primi dieci anni di attività abbiamo fatto enormi passi trasformando l’associazione e facendola diventare un punto di riferimento a Roma per la cultura e per l’organizzazione di eventi tematici.

Siamo anche il veicolo attraverso il quale l’OAR fornisce servizi agli iscritti di cui si sentiva il bisogno.

Il supporto che Aloa fornisce per la gestione degli eventi (ultimo esempio SPAM attraverso il coinvolgimento dell’associazione nella persona della nostra direttrice Emanuela Petrone) è diventato fondamentale per la riuscita degli stessi.

Il prossimo decennio non potrà che rafforzare la nostra presenza, consolidare e migliorare quanto fin qui progettato e costruito.