di Redazione OAR
L’Ordine degli Architetti di Roma continua il suo progetto di dialogo con gli altri Ordini professionali e per il 2019 conta di incontrare tutte le Regioni del Sud. Protagonista alla Casa dell’architettura è la Sicilia rappresentata tra gli altri da Rino La Mendola (architetto siciliano e Vicepresidente CNAPPC), Giovanni Salerno (Direttore del Dipartimento Urbanistica della Regione Sicilia) e Vincenzo Pirrone (Vice Presidente Ance Sicilia).
Dopo Calabria (LINK), Puglia e Basilicata (LINK), con la Regione Siciliana il confronto si apre sul tema “Progettare insieme il futuro del nostro Paese – Leggi, normative, procedure, opportunità sociali e abitative” (Casa dell’Architettura, 3 luglio).
Al tavolo si sono seduti molti rappresentanti della filiera del mondo delle costruzioni: dalle istituzioni professionali (Ordini territoriali e Consiglio Nazionale Architetti), alle amministrazioni pubbliche (direttori dei dipartimenti di urbanistica della Regione Lazio e Sicilia), dagli enti previdenziali (Inarcassa e Fondazione Inarcassa), ai costruttori (ANCE Lazio e ANCE Sicilia), insieme ai progettisti.
Concorsi di progettazione per una sana competizione
Unanime l’attenzione rivolta al concorso di progettazione a due fasi per l’assegnazione di incarichi professionali di qualità. Una sana competizione tra colleghi che innalzi il livello della progettazione prima e dell’opera costruita poi. “Ovvio che il concorso è possibile solo se ben istruito e se completo di idonea documentazione” ha sottolineato Flavio Mangione, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma. “Strettamente collegato è il tema degli archivi di cui il nostro Paese è ricco, ma che spesso non sono accessibili”, prosegue Mangione. (LINK).
Il futuro della professione
Guardando al futuro della professione interviene lo stesso La Mendola, Vicepresidente CNAPPC: “è necessario superare la sovrapposizione dei ruoli: lasciamo il controllo delle opere alla pubblica amministrazione e la progettazione ai liberi professionisti”, che sono168mila, ribadisce Giuseppe Santoro, Presidente Inarcassa.
No alla Centrale Unica di Progettazione
Molto criticata dai presenti anche la Centrale Unica di Progettazione (LINK), seppur istituita in Sicilia, con auspicio di temporaneità da parte di Giovanni Salerno, Direttore del Dipartimento Urbanistica della Regione Sicilia, come supporto ai Comuni per la redazione di progetti di massima da inserire nei piani triennali delle opere pubbliche.
Lazio e Sicilia alle prese con i piani urbanistici regionali
Ad accumunare Lazio e Sicilia, oltre al consistente abusivismo presente su entrambi i territori, anche la difficoltà di approvare piani urbanistici in tempi brevi. In Sicilia in questi giorni è stato presentato il disegno di legge del piano urbanistico regionale. L’ultimo approvato risaliva al 1978, alla presenza di Piersanti Mattarella. Su 390 Comuni presenti nella regione siciliana, circa il 10% ha un PRG approvato. L’iter di approvazione di un piano regolatore è stimato in 540 giorni, “tempo troppo lungo – ha commentato Giovanni Salerno – affinchè il politico decida di esercitare la funzione di governo del territorio, visto che ne beneficerebbe il Sindaco del mandato successivo e che la materia stessa è sinonimo di conflitto politico. Il nuovo piano urbanistico regionale intende ridurre i tempi di approvazione del PRG a 180 giorni, riservando ai Comuni la redazione ed alla Regione la supervisione”.
Analogamente il Lazio ha un PTPR adottato nel 2007, la cui stesura è ancora anteriore, in attesa di emendamenti da parte dei consiglieri entro il 9 luglio e che Manuela Manetti, Direttore Dipartimento Urbanistica, Paesaggio e Politiche Territoriali della Regione Lazio, si augura venga approvato prima della pausa estiva.
Tempi troppo dilatati a discapito della qualità
Ricorre la problematica dei tempi dilatati che rende gli strumenti di pianificazione, così come i progetti, obsoleti già all’approvazione. Concordi i rappresentati di Ance Lazio, Benedetta Bonifati (Vice Presidente) ed Ance Sicilia, Vincenzo Pirrone (Vice Presidente) nel denunciare la mancanza di coesione tra imprese, politica, professionisti ed istituzioni, la cui finalità di intenti ha permesso ancora negli anni ’60 di presentare al mondo il Paese Italia come leader nel mondo delle costruzioni.
I giovani progettisti siciliani
Nonostante le criticità, nuovi dinamismi progettuali rischiarano il panorama dell’architettura italiana come dimostrato dall’esperienza di alcuni architetti coinvolti in questo incontro “dove il Lazio incontra la Sicilia”. Tra loro Antonino Terrana (Studio Frontini Terrana Architecs) che ha raccontato il progetto WonderLand di Catania, Marco Alesi (AM3 Architetti Associati) con il progetto del complesso parrocchiale Cuore Immacolato di Maria ad Agrigento, Luana Rao (Studio Morana+Rao Architetti) con il progetto di rigenerazione urbana di Largo Porta Reale a Noto, Salvatore Fiorello (Studio UFO Urban Future Organization s.r.l.) con il progetto del centro polifunzionale e la riqualificazione del waterfront di Messina, Davide Scrofani (Studio DFG architetti associati) con il progetto di completamento e sistemazione del collegamento pedonale tra Piazza San Giovanni e Via M. Rapisardi a Ragusa.
(GV)