Libeskind a Roma per Dreamcity, riflessione aperta sulla spiritualità

di Redazione OAR

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Notizia delle ultime ore: Daniel Libeskind firma la Tour Occitanie a Tolosa, un grattacielo di 153 metri suddivisi in 40 piani, che ospiterà 11 mila mq di uffici, 100 appartamenti, ristorante e bar panoramici, un albergo a 4 stelle o 2 mila mq di negozi. Una torre verde che si imporrà nello skyline della città francese tradizionalmente costituita da edifici in mattoni chiari. Libeskind sarà a Roma in autunno, invitato tra i protagonisti della prima edizione di SPAM – Settimana del Progetto di Architettura nel Mondo (https://comingsoon.architettiroma.it/2019/07/16/a-roma-nasce-spam-dreamcity-il-festival-dellarchitettura-delloar/), al via dal 10 al 18 ottobre alla Casa dell’Architettura di Roma,

Riconosciuto per il suo lavoro sulle architetture verticali: al lavoro oggi anche a Milano con una delle tre torri del quartiere City Life, la cui ultimazione è prevista per il 2020, e a Manila con la Century Spire, un grattacielo di 60 piani i cui interni saranno disegnati da Armani Casa, oltre che Nizza (Francia), Tampere (Finlandia), Songdo (Corea del Nord) e Francoforte (Germania). Ma Libeskind è anche architetto che lega il suo nome alla cultura e alla memoria. Ha appena terminato il MO, Museo di Arte Moderna in Lituania: 3.100 mq concepiti per ricucire la griglia del XVIII secolo con la cittadella medievale.

Architetto decostruttivista, classe 1943, diviene ben presto cittadino del mondo: polacco per nascita, si stabilisce in Israele, Stati Uniti, Inghilterra ed anche in Italia. Raggiunge la fama vincendo il concorso per l’ampiamento del Jüdisches Museum di Berlino, terminato poi nel 2001, motivo per il quale sposta il suo studio nella capitale tedesca.

Nel 2002 si aggiudica il concorso per il Masterplan di Ground Zero, che lo porta a trasferirsi nuovamente, insieme al suo team, nella Grande Mela. A lui è affidato il compito di ridefinire lo skyline di Manhattan a suo tempo dominato dalle Torri Gemelli: 16 acri, di cui la metà destinati a spazio pubblico, in cui Libeskind ha dovuto dosare la voglia di ricordare con la necessità di guardare con speranza il futuro. Cinque torri, il Memoriale ed il Museo della Memoria gli edifici attraverso cui gli Stati uniti provano a riscrivere la loro storia.

In occasione di SPAM, Daniel Libeskind si interrogherà sul rapporto tra architettura e spiritualità, tra materiale e immateriale, offrendo una panoramica internazionale delle sue opere e aprendo un dialogo sul tema. In una recente intervista (giugno 2019) ha dichiarato che comunicare la verità trascendentale rende l’architettura coerente con il presente: questo il concetto di spiritualità per Libeskind. Un professionista eclettico, che per sua stessa ammissione collabora con chi crede che l’architettura sia una pratica di ottimismo, ma anche un’arte pubblica e un atto di responsabilità verso le comunità e le città in cui si costruisce. Un occhio attento ed una mente arguta che sicuramente contribuiranno con impulso all’interpretazione della domanda di qualità di cui SPAM è alla ricerca. (GV)

Per informazioni su SPAM www.spamroma.com

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