SPAM apre all’insegna della Bauhaus

Di Redazione OAR

 

Grande attesa per l’inaugurazione di SPAM, la Settimana del Progetto di Architettura nel Mondo, a Roma fino al 18 ottobre, che vedrà decine di architetti, rappresentanti del mondo della politica, della cultura e del giornalismo, confrontarsi su temi importanti per lo sviluppo, il recupero e la rigenerazione degli ambiti urbani, all’insegna del tema DREAMCITY.

 

Nell’ottica di stimolare un dialogo con approccio interdisciplinare e con l’intento di disegnare scenari futuri qualitativamente rilevanti, l’apertura di SPAM volge lo sguardo al passato e celebra il Bauhaus, nato come scuola di formazione (fondata da Walter Gropius a Weimar, in Germania) divenuto poi vero e proprio movimento culturale ed artistico di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita

(https://ordine.architettiroma.it/senza-categoria/i-primi-100-anni-del-bauhaus-da-berlino-a-londra-oltre-600-eventi-per-celebrare-la-scuola-di-arte-e-design-che-ha-segnato-il-xx-secolo/).

Dalla consapevolezza della storia recente del nostro Paese alla visione di un domani migliore, passando attraverso il confronto tra aspettative diversificate ed un simbolo provocatorio, prima celato e poi svelato.

Un drappo nero, che da giorni staziona in Piazza Manfredo Fanti, ha nascosto infatti fino all’inaugurazione ufficiale un’istallazione di Guido Iannuzzi (Alt – G), il Bauhaus Think-Tank ovvero il carro armato sovietico T34, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale e riprodotto per stimolare uno scambio di opinioni (il think-tank appunto) su concetti antitetici come il rapporto tra etica ed estetica, pensiero teorico e azione concreta, libertà e oppressione, guerra e pace, etc.

“Il carrarmato, con il suo essere immagine dirompente e vigorosa” commenta Luca Ribichini, Presidente della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti di Roma, “è l’occasione per stimolare una riflessione critica collettiva che rimetta al centro del dibattito culturale contemporaneo concetti come il bello, il funzionale, l’armonia, la qualità del vivere, che sono da sempre al centro dell’Architettura e che da quest’ultima vengono tradotti nella dimensione fisica reale”.

L’oggetto bellico scelto dall’artista punta a dare conto dei tre principi fondanti della Bauhaus, ovvero che il progetto ha un obiettivo funzionale mentre l’estetica è un accessorio; l’oggetto deve essere facilmente realizzabile; si progetta in relazione ad una produzione seriale.

“Il T34, per dimensione (lunghezza 6,75 metri, larghezza 3,00 metri e altezza 2,45 metri) e identità provocatoria, consente anche – spiega Iannuzzi – “di attirare l’attenzione del pubblico senza la quale non ha senso comunicare un messaggio”.

Si è messa in scena una sorta di “vendetta storica”: il carro armato, e nello specifico questo modello sovietico, ha consentito la vittoria sul Nazismo, dittatura che nel 1933 chiuse la scuola Bauhaus stessa, considerandone pericoloso il suo fermento culturale.

La dicotomia tra la parte destra verniciata in nero opaco (a simboleggiare la funzione bellica) e la parte sinistra con le forme geometriche base (quadrato, triangolo e cerchio, ognuno con il suo colore primario corrispondente come da dettami Bauhaus) vuole affermare la convinzione che non tutto è così nettamente positivo o negativo. Le macchine di guerra per esempio hanno liberato molti popoli dalle oppressioni, ma possono essere usate anche per imporre la propria volontà con la forza. A ribadire ciò il simbolo Yin & Yang troneggia sulle ruote motrici del T34.

L’opera sarà successivamente esposta al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI, mentre ne esiste un’altra versione di 32 tonnellate esposta a Londra (105 Page’s Walk, LondonSE14HD). Ed ora… porte aperte alla Casa dell’Architettura per il programma SPAM (https://spamroma.com/programma/)! (GV)